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Dl Sicurezza, ok del governo all’odg della Lega sulla castrazione chimica. Pd: “Deriva medievale”

Dl Sicurezza, ok del governo all’odg della Lega sulla castrazione chimica. Pd: “Deriva medievale”

Parere favorevole del governo all'odg della Lega al dl sicurezza, firmato da Igor Iezzi, che chiede un tavolo tecnico sulla castrazione chimica volontaria. Nel formulare il parere, il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni ha chiesto di riformulare l'impegno al governo aggiungendo le parole "conformemente agli impegni già assunti".

L'odg, ricalcando una proposta già presentata dalla Lega, impegna il governo a istituire "quanto prima" una commissione o un tavolo tecnico "con lo scopo di valutare, nel rispetto dei princìpi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali", la possibilità per il condannato di aderire, "con il suo consenso", a percorsi di assistenza sanitaria, "di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva".

Per i capigruppo Pd nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, Simona Bonafè e Federico Gianassi, insieme al responsabile Sicurezza dem, Matteo Mauri, “l'ok del governo all'ordine del giorno della Lega per istituire un tavolo tecnico sulla castrazione chimica rappresenta un grave scivolamento verso pratiche che richiamano pene corporali, in palese contrasto con la Costituzione e i principi dello Stato di diritto. È particolarmente allarmante proseguono che anche forze storicamente garantiste della maggioranza, come Forza Italia, sostengano oggi senza alcun imbarazzo questa deriva giustizialista, del tutto scollegata da un'efficace strategia di prevenzione della violenza". Concludono gli esponenti Pd: "Il nostro ordinamento non può cedere a scorciatoie punitive di stampo medievale. Invitiamo il governo e la maggioranza a riflettere seriamente sulle implicazioni di questa proposta e a ritirare il sostegno a misure che minano i fondamenti del nostro ordinamento giuridico".

La Repubblica

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